Meglio prevenire che guarire … come approcciare al rischio Radon ?
L’ormesi applicata al rischio Radon.
Il Radon non rappresenta un rischio in sé, essendo un gas debolmente radioattivo ed inerte (come viene inspirato, viene espirato), ma diventa una concausa non trascurabile dello sviluppo di tumori al polmone attraverso le sue “figlie” (sottoprodotti del suo decadimento: Polonio-218, Bismuto-214, Piombo-214), essendo queste ultime polveri molto reattive e radioattive. Esse si fissano da prima sulle polveri sottili ambientali ed in seguito nelle mucose dell’apparato respiratorio.
Considerando il fenomeno ormetico, cioè una risposta positiva a basse e bassissime dosi (vedi articolo qui di seguito riportato: “Lo stato della ricerca sui fenomeni ormetici: gli effetti delle basse dosi di Radon”), possiamo elencare le misure preventive necessarie a gestire in piena sicurezza il rischio potenziale rappresentato dal Radon, passando dal calcolo di un LLE – Loss of Life Expectancy a quello di un GLE – Gain of Life Expectancy:
a) arieggiare i locali per diminuire la concentrazione in aria del Radon, b) purificare l’aria dalle polveri sottili (ad esempio PM10 e fumo di sigaretta) alle quali i sottoprodotti del Radon si fissano, c) sottoporsi a cicli di radioterapia preventiva a basse dosi, come ad esempio la “low-dose helical CT screening”. .Per arieggiare serve una ventilazione controllata e costante 24 ore su 24, con recupero di energia (ERV/HRV – Energy/Heat Recovery Ventilation).
Per purificare l’aria si consiglia di utilizzare ionizzatori accoppiati con igenizzatori:
Lo stato della ricerca sui fenomeni ormetici: gli effetti delle basse dosi di Radon
E’ sintomatico come l’ampio sviluppo di teorie e leggi non-lineari non abbia intaccato l’immobilismo normativo riguardanti il “Risk Assessment” in tossicologia ed in radioprotezione, dove regna incontrastata una visione lineare dei fenomeni ed una distorta applicazione del Principio di Precauzione, di cui la famigerata legge LNT (Linear No Threshold) ne è il frutto emblematico.
E’ opportuno ricordare quanto le visioni non-lineari siano antiche; basta citare Paracelso (XVI secolo) “Tutte le sostanze sono tossiche, solo la dose fa la differenza tra un veleno e un medicamento”.
Fortunatamente questi elementari approcci lineari non hanno del tutto impedito lo sviluppo di radioterapie e terapie farmacologiche basate su risposte bifasiche (ormesi), che a ben vedere forniscono valide conferme sperimentali alla fondatezza dei fenomeni ormetici, nell’attesa che il mondo scientifico torni ad affermare con orgoglio e coerenza di non dover sottostare a motivazioni socio-politiche, ma solo al metodo scientifico.
E’ con questo approccio coerentemente scientifico ma pragmatico che conviene procedere per giungere ad una corretta valutazione degli effetti delle base dosi di Radon, o meglio delle basi concentrazioni di Radon e di conseguenza delle base dosi di radiazioni ionizzati tipiche del Radon e delle sue “figlie”.
L’inalazione del Radon, ed in generale la qualità dell’aria respirata negli ambienti chiusi, è un argomento di particolare interesse dal punto di vista sanitario (SBS – Sick Building Syndrome) e per sua natura ha una rilevanza tale da permette di influenzare le attuali impostazioni, nella speranza che “il consolidamento della base conoscitiva dell’ormesi porterà profonde modifiche in molte scienze, una vera rivoluzione dose-risposta, che, come un’onda di marea, modificherà percezioni, principi ed attività tossicologiche e ecotossicologiche” (Ormesi: la rivoluzione dose-risposta, Luciana Migliore – Università di Tor Vergata, Roma).
Il concetto
“Tutte le sostanze sono tossiche, solo la dose fa la differenza tra un veleno e un medicamento”. Paracelso (XVI secolo)
la definizione – l’ormesi, un fenomeno bifasico
“L’ormesi può essere considerata una funzione adattativa caratterizzata da una risposta bifasica dose-dipendente, che si manifesta come conseguenza dell’esposizione ad un range molto ampio di stimoli” Calabrese e Baldwin, 2002
Le risposte ormetiche, in genere, mostrano una modesta stimolazione alle basse dosi (> 30-60% del controllo) e un’inibizione alle alte dosi. Affinché sia soddisfatta la definizione “qualitativa” dell’ormesi, devono necessariamente essere presenti tanto la dimensione stimolatoria quanto quella inibitoria.
La curva di risposta ormetica può essere rappresentata da una parabola, una U dritta o rovesciata in relazione all’endpoint considerato:
U diritta – se si misura un danno all’organismo, come l’aumento della mortalità, l’alterazione di qualche funzione fisiologica o l’incidenza di malattie (come il cancro o le malattie cardiovascolari);
U rovesciata – se si misurano funzioni fisiologiche quali accrescimento o sopravvivenza.
La risposta ormetica può essere indotta direttamente (DSH, Direct Stimulation Hormesis), o essere il risultato di processi biologici di compensazione, conseguenti ad un iniziale disordine nell’omeostasi (OCSH, Over Compensation Stimulation Hormesis).
Le conseguenze – La visione lineare produce principalmente 3 gravi conseguenze
Il superamento della LNT (Linear No Threshold Theory) e l’introduzione del fenomeno dell’ormesi implica cambiamenti radicali, per l’ecotossicologia quanto per l’”Ecological Risk Assessment” (ERA), ma soprattutto rappresenta una nuova era per lo sviluppo di nuove terapie curative e preventive.
Dalla lettura dei grafici, di seguito riportati, si percepisce meglio l’impatto di una ritrovata visione scientifica, in opposizione alle semplificazioni lineari e all’applicazione distorta del Principio di Precauzione; al centro il fenomeno naturale con la sua curva bifasica (ormesi) che evidenzia una diminuzione della risposta (per esempio l’insorgenza di tumori), rispetto alla dose zero, per basse dosi aggiuntive. A destra e sinistra, sono rappresentate le due semplificazioni lineari; la prima chiamata LNT (Linear No Threshold Theory) che ipotizza un aumento della risposta anche a basse e bassissime dosi, la seconda riconosce una zona di “non evidenza di effetti significativi” fino ad una certa soglia.
La visione lineare produce principalmente 3 gravi conseguenze :
1) inibisce lo sviluppo di protocolli terapeutici con basse e bassissime dosi, in particolare a fini preventivi, con pesanti conseguenze per la salute delle popolazioni e per il lievitare dei costi del sistema sanitario per interventi ex post. 2) porta a sottostimare la risposta a dosi significative, con il rischio di sovradosaggi nelle cure e sottostima dei danni provocati dagli inquinanti più significativi. 3) porta a descrivere rischi inesistenti a basse dosi, come per esempio nelle valutazioni di impatto ambientale (Ecological Risk Assessment), con il rischio della messa al bando di interi settori scientifici importanti per lo sviluppo economico. .Un’applicazione terapeutica del fenomeno ormetico
Non a caso, una nuova ed interessante applicazione del fenomeno ormetico proviene dai radioterapisti americani, i quali hanno deciso, attraverso un’interessante metodologia, di coniugare uno screenning diagostico con una terapia preventiva a basse dosi su una popolazione ad alto rischio di tumore al polmone; i “grossi” fumatori di età compresa tra i 55 e i 74 anni, fornendoci un utile risultato per un corretto approccio al rischio rappresentato dal Radon.
Riporto di seguito un estratto dell’articolo pubblicato sul sito del National Cancer Institute (NCI) riguardo alla ricerca su menzionata, che ha documentato una riduzione del 20% dei decessi dovuti al tumore al polmone e del 7% dei decessi da imputare all’insieme dei tumori (compreso il tumore al polmone). La ricerca è durata 8 anni e ha riguardato una campione significativo (53.000 pazienti) e rappresentativo della popolazione a rischio di cancro al polmone.
Lung Cancer Screening Using Helical CT vs. Chest X-ray, Reduces Deaths among Current and Former Heavy Smokers NOVEMBER 4, 2010, 11:00AM, By Brooke Layne Hardison http://benchmarks.cancer.gov/2010/11/lung-cancer-screening-using-helical-ct-vs-chest-x-ray-reduces-deaths-among-current-and-former-heavy-smokers/ . People with a history of smoking have a high risk of lung cancer – a disease with a five-year relative survival rate (for smokers and nonsmokers combined) of only 15.8 percent. Previous attempts at developing a test to find lung cancer early, when it is easier to treat, have not been able to demonstrate a decrease in mortality rates. Now, a study sponsored by the National Cancer Institute (NCI) has determined that low-dose helical computed tomography (CT) scans can reduce lung cancer mortality for current and former heavy smokers. In the nation-wide study, which included over 53,000 participants, researchers found 20 percent fewer lung cancer deaths among those who were screened with low-dose helical CT (also known as spiral CT) compared with those who were screened with chest X-rays. In addition, deaths from all-causes (including lung cancer) were seven percent lower in those who received the low-dose helical CT scans. . “This is the first time that we have seen clear evidence of a significant reduction in mortality with a lung screening test in a randomized controlled trial. The fact that low-dose helical CT provides a decided benefit will be a result that will have implications for the screening and management of lung cancer for many years to come,” said Christine Berg, M.D., NLST project officer for the NCI. “The results of this trial provide objective evidence of the benefits of low-dose helical CT screening in an older, high-risk population and suggest that if low-dose helical CT screening is implemented responsibly, and individuals with abnormalities are judiciously followed, we have the potential to save thousands of lives,” said Denise Aberle, M.D., NLST national principal investigator for ACRIN. .L’ormesi applicata al rischio Radon
Il Radon non rappresenta un rischio in sé, essendo un gas debolmente radioattivo ed inerte (come viene inspirato, viene espirato), ma diventa una concausa non trascurabile dello sviluppo di tumori al polmone attraverso le sue “figlie” (sottoprodotti del suo decadimento: Polonio-218, Bismuto-214, Piombo-214), essendo queste ultime polveri molto reattive e radioattive. Esse si fissano da prima sulle polveri sottili ambientali ed in seguito nelle mucose dell’apparato respiratorio.
Grazie ad un approccio compiutamente scientifico, considerando il fenomeno ormetico, possiamo elencare le misure preventive necessarie a gestire in piena sicurezza il rischio potenziale rappresentato dal Radon, passando dal calcolo di un LLE – Loss of Life Expectancy a quello di un GLE – Gain of Life Expectancy:
a) arieggiare i locali per diminuire la concentrazione in aria del Radon, b) purificare l’aria dalle polveri sottili (ad esempio PM10 e fumo di sigaretta) alle quali i sottoprodotti del Radon si fissano, c) sottoporsi a cicli di radioterapia preventiva a basse dosi, come ad esempio la “low-dose helical CT screening”.Per arieggiare serve una ventilazione controllata e costante 24 ore su 24, con recupero di energia (ERV/HRV – Energy/Heat Recovery Ventilation).
Per purificare l’aria si consiglia di utilizzare ionizzatori accoppiati con igenizzatori:
Principale bibliografia: 1) Vivere con le radiazioni, di Giuseppe Filipponi. http://fusione.altervista.org/vivere_con_le_radiazioni.htm 2) Ormesi: la rivoluzione dose-risposta, di Antonella Amendola – APAT, Nadia L. Cerioli – APAT, Luciana Migliore – Università di Tor Vergata, Roma. APAT – Agenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici, www.apat.it, ISBN 88-448-194-9. http://www.apat.gov.it/site/_contentfiles/00143300/143331_miscellanea_2006_07.pdf 3) Lung Cancer Screening Using Helical CT vs. Chest X-ray, Reduces Deaths among Current and Former Heavy Smokers, di Brooke Layne Hardison. http://benchmarks.cancer.gov/2010/11/lung-cancer-screening-using-helical-ct-vs-chest-x-ray-reduces-deaths-among-current-and-former-heavy-smokers/
favorevolmente sorpresa! per il tema trattato!!!
ho provato anche io ad approfondire il tema ormesi in generale in una tesina per l’esame di radiochimica, sul materiale di Calabrese e Baldwin.
L’ormesi vien spesso bistrattata.
Bye Marilena
Marilena, se lo desidera puoi inserire l’abstract della sua tesina, come commento a questo post. Grazie e buona serata.
da Sandro B.
Circuito Di Energethica su facebook:
“argomento poco trattato, ben vengano articoli cosi importanti”